Pubblicato il 15 Gennaio 2013
«Stupendo romanzo! Praticamente l’ho “divorato” in tre giorni. Comprendo il grandioso lavoro di ricerca che Nicola Mastronardi ha fatto. Io mi ci sono cimentato una decina di anni fa e, sinteticamente, l’ho pubblicato nel mio sito. Sono Abruzzese di nascita, alle pendici della Majella orientale, proprio nelle immediate vicinanze del sito dell’antica città dei Carricini, Cluvie. Io sono orgoglioso di ritenermi un “discendente” di questa tribù. Da tanto tempo, vivo a Milano e aspetto con ansia che la presentazione di questo bellissimo libro avvenga anche a Milano. Aspetto anche l’uscita del prossimo volume. Grazie Nicola per aver avuto il coraggio di riportare alla luce la vita dei nostri avi e l’origine del nome “Italia”».
Questo è quello che scrive il signor Antonio su Viteliú. Il nome della libertà. Il romanzo storico di Nicola Mastronardi, edito da Itaca, è ora, infatti, diventato anche un blog, dove a pochi giorni dall’uscita del romanzo, fioccano i commenti entusiasti dei lettori.
Come quello del signor Claudio: «Ho terminato la lettura del romanzo, ora due sono le cose: o taccio perchè davvero credo che non ci siano parole, o al contrario uso tutte quelle che conosco per descrivere le tante tantissime emozioni che mi ha trasmesso.
Facciamo così, per ora, ma solo per ora riassumo con un piccolo appunto: quando in un romanzo l’autore riesce a cucirti addosso la nostalgia per un mondo lontano mai visto e mai conosciuto, allora credo proprio che abbia svolto come meglio potesse fare il suo compito. Da oggi guarderò tutti con occhi e cuore diversi, a cominciare dalle mie montagne».
Da chi, come il signor Lorenzo, acquistatolo per curiosità, arriva a definirlo «avvincente, appassionante e commovente», a chi riscopre l’orgoglio di appartenere alla sua terra:
«Ora che conosco il passato del popolo cui oggi appartengo, posso esserne solo fiero ed orgoglioso. Un orgoglio che mi spingerebbe ad urlare all’Italia intera la sua grandezza e le sue caratteristiche di onore e virtù che lo contraddistinguono. Quello che ognuno di noi dovrebbe fare affinché il nostro popolo acquisisca un posto degno della sua grandezza in tutti i manuali di storia. Orgogliosamente italiano decisamente Sannita. Grazie Sig. Nicola per tutto quello che hai fatto per noi scrivendo questo manuale unico ed emozionante che certamente rappresenta, ad oggi, la storia di un popolo da troppi anni nascosta». (Giovanni)
«E’ la magia nel sentirsi improvvisamente protagonista di luoghi che per te sono famigliari quindi ti appartengono ma improvvisamente dopo la lettura a differenza del passato d’improvviso ti inorgogliscono.Amore unito alla consapevolezza di essere parte d’un luogo dai confini immensi, misteriosi ed eterni. Fiero d’aver sangue Sannita nelle vene». (Chris)
Elogi che dimostrano come la sapiente e avvincente narrazione di Mastronardi, pionere del racconto dell’epopea italica, abbia colpito il cuore dei lettori.
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La pagina del libro su Itacaedizioni
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Viteliú : una risorsa per l’Alfabetizzazione Ecologica
Dopo aver letto questo romanzo con gli occhi di docente e con la mente di ambientalista, prima ancora che con cuore sannita, questa é la riflessione a cui inevitabilmente sono giunto: un testo, la cui “lettura” deve necessariamente entrare nella scuola!
Viteliú riporta attenzione ai luoghi, ritrova le radici, i saperi e i sapori della memoria, salva mondi scomparsi, narrazioni perdute, lingue tagliate. Sottraendo tutto ciò all’oblio della storia e consegnandolo al futuro.
Narra una storia che, oltre a ricordare il valore dell’antica gente del Sannio e a riscoprire le radici identitarie della nazione “Italia”, promuove una sensibilità e un pensiero autenticamente ecologici, fatta di sensibilità estetica e coscienza etica capace di sensibilizzare alla vera Educazione Naturale frutto dell’Ecologia Profonda.
A tal proposito come non ricordare le belle pagine che descrivono la battuta di caccia sul Monte del Luparo, in cui Eumaco illumina Marzio sui grandi valori ecologici e sulle leggi sacre della grande Madre Terra.
“Noi invece abbiamo portato a casa il futuro del bosco, il nostro e quello dei nostri figli… Chi si allontana dalla natura ha il cuore indurito. Non capisce. Agisce per il proprio interesse immediato, pensa con la pancia, non riesce a vedere oltre. Tu, invece, impara a far comandare il cuore ad agire con saggezza sia con gli uomini che con la Madre Terra. Così darai il tuo contributo all’armonia che é in tutte le cose. La Grande Madre non mancherà di pensare al tuo sostentamento” (da Viteliú pag. 190).
Grazie Nicola per questo grande contributo che ci aiuterà sicuramente a cogliere e ad insegnare a far cogliere, l’armonia che é in tutte le cose della Natura e ovviamente nel rapporto con il Nostro Territorio. Territorio che, come tu sapientemente hai saputo narrare, ha la funzione di luogo significante: un “luogo santo”, su cui proiettare e soddisfare bisogni antichi di radicamento, di appartenenza; un luogo nel quale, citando il Manifesto per l’Educazione Ambientale del Futuro, ” prende corpo la memoria culturale, elemento strutturale essenziale per il radicamento della identità personale e collettiva”.
Un tuo grato lettore, Michele Barbato.