L’io spezzato e la domanda di assoluto – Volume II
Percorso di letteratura italiana ed europea dell’Ottocento e Novecento. Volume II - Il Novecento
Collana: Saggi«Dio non crea una brama o una speranza senza aver pronta una realtà che le esaudisca. La nostra brama è la nostra certezza, e beati siano i nostalgici, perché torneranno a casa» (K. Blixen).
Tre sono i fili dell’ordito che cuce in profondità l’approccio di Filippetti ad autori e testi.
Primo: l’autocoscienza divisa e mutilata di un io sradicato, déraciné, in balia del dualismo terra-cielo, noia-ideale, carnalità-spiritualismo etereo. Se l’io pirandellianamente si frantuma in centomila aspetti, non ne rimane niente. La perdita del centro di cui parla Hans Sedlmayr è anche perdita del volto, dell’identità.
Secondo: lo struggimento esistenziale, ovvero la domanda di assoluto, e l’evidenza che il dato reale è segno che rimanda più in là, più su, oltre: è ana-logia. Quale stupore quando questo sguardo sulla realtà viene a galla, come un fiume carsico, in brani di autori che la critica ha mummificato entro lo schema del calcinato nichilismo!
Terzo: i fatti e gli incontri che inducono autori agnostici o atei a fare i conti con l’esperienza cristiana, entro quel più grande alveo che Northrop Frye ha chiamato il grande codice: l’immaginario biblico. E, di nuovo, non mancheranno le sorprese…